Storia

Secondo la gran parte degli studiosi locali, le origini di Marzi risalgono al 984 d.C. , data in cui si formarono i Casali del Manco, di cui Marzi ne faceva parte.  Questi casali nacquero in seguito all’insediamento dei profughi casentini, fuggiti dalla città invasa dai Saraceni .

 

Sotto il regno del normanno Ruggero II, il territorio dei Casali fu diviso in 21 Baglive: tra esse la Bagliva di Rogliano cui apparteneva Marzi . Il termine “ Casale” deriverebbe dal latino Casa Rustica , ma molti ritengono che abbia il significato di case rurali senza mure di cinta, “ del manco” perché Marzi è posto sulla riva sinistra del fiume Crati . Le successive vicende storiche portarono alla decadenza storica e sociale dei casali :nel 1642 furono acquistati dal marchese Vincenzo Salvati , granduca di Toscana e con ciò i casali passarono dal demanio Regio al demanio feudale , fino al 1647 quando il Vicerè reintegrò i casali nel demanio regio.

 

 

 

 

 Secondo altri storici , tra cui il Vincenzo Padula, l’origine di marzi è da collegare ai Marsi o Li Marsi che erano un nucleo di un popolo del Sannio provenienti dalle alture situate intorno al lago Fucino e che si stabilirono nel territorio dell’attuale marzi perché molto simili ai luoghi della loro provenienza: secondo questa ipotesi la Marzi di allora (siamo intorno al 700 a.C.) si affacciava sul lago Amarella.

 

 

 

I Marsi sanniti si sarebbero spinti presso questi luoghi in cerca di un’ antica divinità ( forse Pandina o Ecate, la Dea triforme) il cui tempio era situato, presumibilmente, nei pressi del torrente Lara. Alla Dea venivano offerti sacrifici umani, spesso adolescenti con lo scopo di propiziarsi favori, vittorie e beni. Ciò troverebbe conferma nel fatto che alcune contrade portano il nome di “ Chianufante” o “Pardina” . I Marsi sanniti avrebbero dunque chiamato con il loro stesso nome il territorio in cui si sarebbero insediati.

 

Probabilmente il piccolo villaggio di Marzi che doveva sorgere sulla collina posta ad est dell’attuale ubicazione del centro storico, venne distrutto da un violento terremoto intorno al 1148. Qualunque sia l’origine di Marzi, il 3 giugno 1745 a seguito della dichiarazione di Rogliano a città Regia . Marzi passò dalla giurisdizione di Cosenza a quella di Rogliano. Fino al 1805 fu luogo di Rogliano, però diversi descrittori di luoghi dei secoli scorsi lo citano come luogo a se e tra i pochissimi paesi della Calabria Citra o Citeriore, a vantare un discreto sviluppo economico e commerciale.

 

Di fatti tra il 700 e la fine del secolo scorsosi annoverano fabbrichette per la concia dei pelli (famosa quella dei fratelli Pontieri) fatta con macchine “ a cortella” , tintorie, panifici e laboratori per la lavorazione della pietra. Nel 1806 ottenne l’autonomia amministrativa e fu staccata da Rogliano, e nel 1807 in seguito all’ordinamento amministrativodato dai francesi alla Calabria, Marzi diventò comune autonomo. Vi fu un periodo compreso tra il 1928 e il 1937 in cui Marzi ritornò frazione di Rogliano, a causa della soppressione dei comuni al di sotto dei duemila abitanti, voluta del regime fascista.

 

Nell’anno 1811 vi fu un successivo riordino che istituì i comuni circondari e con decreto datato 4 maggio dello stesso anno a Marzi fu assegnato come frazione l’abitato di Belsito. Quest’ultimo in seguito alla Restaurazione Borbonica del 1815 ritornò comune autonomo.Marzi diede un contributo notevole al Risorgimento italiano. Parecchi uomini illustri , come pure cittadini comuni, subirono condanne in processi tra il 1850 e il 1860. Reggio Calabria.

torna all'inizio del contenuto